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Pignatelli Antonietta Maria Teresa – Giornalista – Bari (BA)
Gioconda’s smile made in China
Nell’opera, l’autrice cerca di provare, tramite l’analisi dei presunti legami tra i codici di Leonardo Da Vinci, la storia rinascimentale e il processo degli scambi culturali tra Occidente e Oriente rappresentato dalla Via della seta in primis, l’ipotesi di alcune influenze orientali sul sistema di pensiero di Leonardo Da Vinci, tra cui figurano le filosofie, la matematica, la geometria, la pittura e l’archittetura orientali, in particolare il taoismo della Cina. Il testo è suddiviso in cinque capitoli: il primo illustra il “quadrato magico” del taoismo, la sua introduzione in occidente grazie alla Via della seta, il suo ruolo nella promozione dello sviluppo scientifico occidentale e il suo impatto profondo sulla mentalità di Leonardo; il secondo capitolo spiega il ruolo delle biblioteche nell’integrazione culturale tra Occidente e Oriente, quindi un altro cenno sull’ipotesi della conoscenza di qualche pensiero taoista da parte di Leonardo; il terzo racconta la posizione importante detenuta dalla prospettiva e dalla fisiognonomia nel sistema del pensiero artistico di Leonardo; il quarto parla degli elementi cinesi nascosti nella pittura di Leonardo; nel quinto vengono trattati gli elementi cinesi nell’architettura leonardesca. Il testo è redatto in versione bilingue, la versione originale in italiano scritta dall’autrice è stata tradotta in cinese dal dipartimento italiano di China Radio International.
La pubblicazione ha suscitato già dei riscontri interessanti da parte degli studiosi cinesi e italiani. Il consigliere culturale dell’Ambasciata cinese in Italia nonché curatore della prefazione del libro, Zhang Jianda, ha osservato che circa l’ipotesi di qualche impatto orientale su Leonardo Da Vinci, fino ad oggi non esiste ancora alcuna ricerca approfondita in merito nel mondo della cultura e dell’arte, e che la pubblicazione porterà quindi sicuramente uno stimolo futuro per “avvalorare o criticare” quest’ipotesi. Al contempo, secondo quanto appreso, il dipartimento d’architettura e quello di lingue orientali dell’Università di Napoli hanno formato congiuntamente un gruppo di lavoro, con l’obiettivo di portare avanti degli studi approfonditi sul tema, nella speranza di procedere a degli scambi attivi con le istituzioni culturali cinesi, tra cui l’Accademia delle scienze sociali della Cina. Per l’inizio del 2016, sono previste diverse presentazioni in Cina e Italia.
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